domenica 30 dicembre 2012

Le Seppie


Arriva la primavera e le seppie si avvicinano alle nostre coste per la riproduzione. Questo mollusco appartenente ai cefalopodi è rinomato per la bontà delle sue carni e le tante ricette che lo vedono protagonista nella cucina italiana. Ma le sue abitudini sono poco conosciute alla gente comune. Si tratta di un animale che ha delle grandi doti di mimetismo, riuscendo a cambiare colore con una velocità impressionante, adattandosi ai fondali in cui vive e si nutre. Potete vedere un esempio nel video sotto, dove i colori cambiano a vista d’occhio. Il famoso nero di seppia, utilizzato per preparare la omonima pasta, altro non è che un liquido utilizzato dal mollusco per sfuggire ai predatori: viene spruzzato confondendone la vista e facilitando la fuga dell’animale.Tutti abbiamo mangiato le carni della seppie, ma pochi forse saprebbero distinguerla da un calamaro o da altri cefalopodi. La seppia è un cefalopode dal corpo ovale, dal quale sporge la testa con dieci tentacoli. I due più lunghi sono retrattile e vengono utilizzati dall’animale per cacciare le sue prede, solitamente piccoli pesci e crostacei. La seppia, al contrario di altri cefalopodi come il polpo, è di dimensioni contenute e può raggiungere al massimo ei 35 cm. La conchiglia di questo cefalopode, il famoso osso di seppia, è di composizione calcarea ed è molto leggero. In Mediterraneo, oltre alla seppia comune, esistono altre due seppie, Sepia elegans e Sepia orbignyana: la seconda si differenzia per la presenza di una spina nella parte posteriore dell’osso. Le seppie, nonostante la pesca intensa a cui sono sottoposte per il loro buon valore commerciale, presentano ancora una buona diffusione nei nostri mari. Sono predate da molte specie di tartarughe marine, ghiottissime di cefalopodi, che però, come sappiamo, sono sempre più rare nei nostri mari.